Ho viaggiato in Birmania nel dicembre 2002 con il gruppo Scipioni di Avventure nel Mondo.
Il paese dal 1989 ha preso il nome di Unione di Myanmar; nonostante la spietata dittatura che lo governa, negli ultimi anni si è molto aperto al turismo.

Viaggiare in Birmania è abbastanza facile.
La gente è veramente gentile e cordiale: chi lavora nel settore turistico parla un inglese semplice ed essenziale.
Ci si può appoggiare alle agenzie locali, che forniscono guide, trasporti, hotel, escursioni; oppure ci si può organizzare per proprio conto e spostarsi con i trasporti pubblici, anche se questo richiede più tempo.
Le strade lasciano abbastanza a desiderare e le linee ferroviarie sono lente e obsolete. 
In Birmania possedere l'auto è un lusso estremo, quindi la gente si sposta sopra camion, furgoni e pickup spesso pieni fino a scoppiare. 
Chi ha poco tempo può spostarsi con i voli interni, che mi sono sembrati abbastanza affidabili.
La stagione migliore è quella secca, che va da ottobre a marzo; aprile è il mese più piovoso, in luglio e agosto piove quasi tutti i giorni, ma il clima è un po' più favorevole che nei due mesi precedenti. 
Per quanto riguarda l'itinerario, noi abbiamo visitato i luoghi più famosi del paese, ma ci si può avventurare anche più a nord e organizzare soggiorni al mare. 

YANGON

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Yangon o Rangoon era la capitale della Birmania, quandol'ho visitata, con una popolazione di circa 5 milioni di abitanti. 
Nel 2006 la capitale è diventata Pyinmana; il trasferimento è stato determinato da ragioni organizzative e strategiche. 
Tuttavia Yangon rimane la città più popolosa ed il porto principale del paese.
Il monumento più importante e famoso della città è la spettacolare Swedagon Pagoda, uno dei luoghi più sacri del buddismo, in quanto contiene 8 dei capelli donati dal Buddha durante la sua vita terrena.
Il grande complesso religioso è dominato dall'enorme cono dorato alto quasi 100 metri e visibile da tutta la città. 
Altri luoghi sacri da visitare sono la Sule Pagoda, una delle più antiche del paese, e il grande Buddha sdraiato della Chaukhtatgy Pagoda. 
Allo Scott's Market si trovano artigianato e souvenir provenienti da tutto il paese.

GOLDEN ROCK

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Una delle principali mete di pellegrinaggio buddista della Birmania è la Kyaiktiyo Paya, meglio conosciuta come Golden Rock. 
Questa piccola pagoda alta 6 metri si trova su un grande masso dorato, in precario equilibrio sul picco di una montagna, che domina la pianura percorsa dal fiume Sittaung. 
Tra le tante leggende popolari nate intorno a questa roccia, la più diffusa racconta di un eremita, che per custodire un capello del Buddha si mise alla ricerca di un masso che ne rievocasse la forma della testa. Trovatolo piazzò la sacra reliquia sotto al masso in una posizione tale da garantirne per sempre l'equilibrio. 
Per raggiungere Kyaiktiyo bisogna arrivare a Kiaikto. Da lì si percorrono in pickup (circa 45 minuti) i 12 km e i 1000 metri di dislivello fino a Kinpun; quindi a piedi o in portantina si percorre in circa un'ora l'ultimo tratto fino alla cima.
Visitare la Golden Rock richiede una lunga deviazione ed è consigliabile dormire nello spartano Kyaikto Hotel, a pochi passi dalla Roccia, per poterla visitare al tramonto e all'alba, quando luccica al massimo delle sue possibilità! 
A tutto il gruppo è piaciuto molto questo luogo per il suo misticismo.

MANDALAY

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MANDALAY sorge sulla riva orientale del fiume Ayeyarwaddy ed è la seconda città della Birmania, con una popolazione di circa 4 milioni di abitanti. 
La maggior parte dei monaci del paese risiede in questa zona e qui si trova la maggior concentrazione di laboratori artigianali per la produzione della seta, degli arazzi, delle lamine d'oro. 
Fu l'ultima capitale birmana prima della conquista inglese e nei suoi dintorni si trovano alcune tra le località più antiche ed interessanti del paese. 

MINGUN si raggiunge in circa un'ora di navigazione sul fiume Ayeyarwady. 
Nel XVIII secolo l'ambizioso sovrano Bodawpaya pianificò la costruzione di una pagoda, di una campana e di due chinte (guardiani) che avrebbero dovuto essere i più grandi del paese. 
Tuttavia egli morì prima che tutto il complesso fosse completato e il terremoto del 1838 ha ulteriormente danneggiato le afascinanti rovine. 

SAGAING fu fondata nel 1315 e fu la prima capitale del regno Shan. 
Da Ava è possibile ammirare questa collina punteggiata da monasteri e pagode, alcuni molto antichi, altri recenti costruiti dai fedeli come segno di gratitudine per essere stati risparmiati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. 

AMARAPURA fu fondata da re Bodawpaya. 
Il monumento più spettacolare è l'U Bein Bridge, un ponte in teak lungo poco più di un chilometro che collega le due sponde del lago Taungthman. 
Se si arriva nella cittadina verso le 10 del mattino è possibile assistere al pranzo dei monaci nel monastero Mahagonadhoyou: i numerossissimi religiosi si mettono in fila per ricevere riso, banane e verdure, tra orde di turisti assetati di foto.

BAGAN

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Bagan è una delle mete più visitate della Birmania. 
Si tratta di una bellissima zona archeologica, che copre una superficie pianeggiante di circa 40 kmq lungo un'ansa del fiume Ayeyarwady.
Vi si trovano più di 4400 edifici religiosi, innalzati tra l'XI e il XIII secolo.
Gli stili architettonici variano a seconda delle epoche e risentono delle influenze dell'India e dello Sri Lanka, evolutesi nello stile birmano che contraddistingue i monasteri di epoca più tarda come il Dhamma Yazika e la Shwezigon Pagoda. 
Bagan è un sito molto ampio, ma ci sono vari mezzi a disposizione per visitarlo: pulman e taxi per i monumenti più lontani, carrozzelle trainate dal cavallo per i più romantici, biciclette per i più sportivi, mongolfiere per i più spericolati (e danarosi!). 
Verso le 17 le pagode più alte si popolano di turisti, che si arrampicano sui ripidi gradini per godere di un tramonto spettacolare sulla vallata.

PINDAYA

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Lungo la strada tra Bagan e Pindaya si trova il Monte Popa, una cima che si erge solitaria nella piana di Myingyan, con i suoi 1518 metri di altezza. 
Il Monte Popa si innalzò proprio al centro di un vulcano ormai estinto, in seguito ad un terribile terremoto nel V secolo a.C. 
La sua curiosa forma è la sede ideale per un monastero buddista!
La scalinata di 772 gradini per arrivare in cima non è durissima da percorrere ed è affiancata da numerosi negozietti, che vendono un assortimento incredibile di offerte, souvenir e giocattoli per bambini. 
Il Monte Popa ha un particolare valore religioso, perchè secondo i birmani è la dimora dei Nat.
I Nat sono divinità che appartenevano ad un culto antichissimo che successivamente si fuse con il Buddismo.
Originariamente erano numerosissimi, ma poi vennero ridotti a 36; essi rappresentano i fantasmi di persone che sono morte in modo violento e tragico. 
Il culto dei Nat è ancora oggi molto importante per i birmani, che conservano nelle proprie case le immagini dei Nat preferiti, adorati insieme al Buddha.
Al Monte Popa le statue coloratissime dei Nat si trovano nella sala ad essi dedicata, ai piedi della scalinata che conduce sulla cima del monte; davanti ad essi i birmani depositano ogni giorno offerte di cibo e denaro. 
Pindaya è una piccola cittadina, tutta raccolta intorno all'omonimo laghetto.
Sulla collina che domina la città si trovano le famose Grotte di Pindaya, delle cavità che si insinuano nella montagna per circa 160 metri, dove i birmani per circa 2000 anni hanno portato statue del Buddha di tutte le forme, dimensioni e materiali.
Attualmente pare che ci siano più di 8000 immagini, quasi tutte ricoperte d'oro.

LAGO INLE

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Il lago Inle è uno dei luoghi più popolari della Birmania.
Si tratta di uno specchio d'acqua di una ventina di chilometri di lunghezza e una decina di chilometri di larghezza, poco profondo soprattutto nella stagione secca; vi sorgono circa 70 villaggi, con una popolazione totale di circa 40 mila individui, che appartengono all'etnia intha. 
Percorrendo sulle barche a motore i canali principali, si incontrano le barchette a remi dei pescatori, dei bambini che tornano da scuola, delle donne che si recano al mercato. 
Sul lago Inle sorgono dappertutto gli orti galleggianti, fertili ammassi di terreno paludoso su cui gli intha coltivano ortaggi e frutta.
Sul lago Inle e nei dintorni si trovano alcuni interessanti monasteri, spesso costruiti in teak e con immagini del Buddha molto antiche.
Tra essi, uno dei più belli è il Yangwe Kyaung, nei pressi di Nyaung Shwe. 
A circa un'ora di pulman dal lago Inle si trova Taunggyi, capitale dello stato Shan, con un grande mercato cittadino.
Taunggyi è anche il centro del contrabbando con la Thailandia e la Cina, nonchè il centro del traffico di armi ed oppio.

KAKKU

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A circa tre ore dal Lago inle e due ore da Taunggyi, in un bellissimo territorio abitato dall'etnia Pa-O, sorge Kakku, centro religioso dimenticato per secoli e seppellito dalla vegetazione fino a circa 10 anni fa. 
Aperto al turismo da pochi, anni grazie alle migliorate condizioni politiche e ai restauri ancora in atto, vale veramente la pena di visitare questo luogo ancora non contaminato dalle bancarelle dei souvenir.
In un'area di circa un chilometro quadrato sorgono 2000 stupa, alcuni ben conservati, altri pesantemente restaurati, altri ancora distrutti dalle radici delle piante che vi sono cresciute sopra.
Globalmente, però, l'area è in ottimo stato.
Esistono diverse leggende e teorie sulla nascita di Kakku, ma è molto difficile determinarne le vere origini, a causa della mancanza di documenti scritti.
la maggior parte degli stupa risalgono al XVII e al XVIII secolo, ma ve ne sono anche di più antichi.

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