Ho visitato la Georgia nell'estate del 2013.

Per visitare la Georgia ci sono due modi: quello intelligente e quello stupido. 
Il modo intelligente consiste nell'utilizzare i mezzi pubblici e i taxi.
Il modo stupido consiste nell'affittare un'auto di piccola cilindrata (così si risparmia) e girare per conto proprio. 
Già il fatto che non esistano mappe per i comuni navigatori GPS dovrebbe mettere il turista sul chi va là. Comunque, se testardamente si adotta il modo stupido di viaggiare in Georgia, ci si deve tenere pronti a strade che per i primi 50 km sono asfaltate in modo discreto, poi cominciano a presentare buchi e voragini nell'asfalto e infine, quando ormai è troppo tardi per tornare indietro, si trasformano in orribili tratturi. 
Va detto che l'autostrada che collega Tbilisi a Batumi, la grande strada georgiana per Kazbegi e la strada da Poti a Mestia sono state appena asfaltate, testimonianza dello sforzo del governo per migliorare la situazione. 
La maggior parte degli alberghi fornisce il servizio di wi-fi gratuito, perciò si possono prenotare gli hotel mano a mano che si procede nel viaggio.
In estate fa piuttosto caldo e numerosi turisti russi affollano le spiagge del Mar Nero.

TBILISI

tbilisi

Tbilisi, un curioso mix di antico, di sovietico e di moderno, merita una giornata.
La domenica Mtskheta si riempie di gruppi di amici e parenti, che accompagnano coppie di sposi a fare le foto nel grazioso centro storico e nel giardino della cattedrale di Svetitskhoveli.
Gori si va per visitare il museo di Stalin, che conserva la casa natale, il vagone blindato su cui viaggiava, lo studio, foto e manifesti dell'epoca. La guida vi dirà senza mezzi termini che tutto il museo è sovietico e che i Georgiani dissentono dal modo in cui viene presentato Stalin.
Vicino a Gori sorge Uplistsikhe, antica città rupestre tutelata dall'UNESCO.
Kutaisi, antica capitale e da pochi anni sede del parlamento georgiano, si può scoprire che l'UNESCO ha una blacklist, dove elenca i monumenti rovinati dall'eccessivo restauro, come la Cattedrale di Bagrati. Sono più originali i monasteri di Motsameta e Gelati.
Batumi è la dimostrazione che la Georgia non ha imparato nulla dai nostri errori: il turismo sul Mar Nero è in netta ripresa, da quando i rapporti con la Russia sono meno tesi, e questo induce a costruire a più non posso lungo la costa.
Poti è il principale porto georgiano sul Mar Nero. Da qui partono i traghetti per l'Ucraina.

KAZBEGI

kazbegi

La Strada Militare Georgiana è un'antica via di collegamento, che attraversa il Caucaso Maggiore fino ad arrivare al confine con la Russia.
La strada è stata asfaltata nel 2013 e permette di raggiungere Kazbegi velocemente e senza problemi. Lungo la strada si trovano ogni tanto delle bancarelle, che vendono vodka fatta in casa, frutta e verdura a chilometro zero, souvenir come calzettoni fatti a mano e pelosissimi cappelli.
A circa 70 km da Tbilisi, sorge in una posizione magnifica sul Lago Zhinvali l'antica cittadella fortificata di Ananuri.
Il Passo di Jvari si trova a 2379 m di altitudine ed è segnalato da un'antica croce.
Kazbegi si trova a 1750 m di altitudine, a circa 15 km dal confine russo. 
La cittadina è dominata dalla Chiesa Tsminda Sameba e dal vicino Monte Kazbek.
Questo spot è uno dei più fotografati della Georgia ed è uno dei simboli del paese.
La chiesa si può raggiungere a piedi, attraverso un ripido sentiero, oppure con uno dei tanti fuoristrada parcheggiati nel centro di Kazbegi.

VARDZIA

vardzia

Situata nel Caucaso Minore, a circa 60 km dalla città di Akhaltsikhe, Vardzia è uno dei principali siti archeologici della Georgia.
La città rupestre ha le sue origini nel XII secolo e da circa 800 anni ospita una importante comunità religiosa.
Nel periodo d'oro, la comunità religiosa che risiedeva a Vardzia contava circa 2000 monaci.
Gli abitanti vivevano in stanze scavate nella roccia: ci sono 409 camere, 13 chiese e 25 cantine per il vino, disposte su 13 livelli.
Ondate di invasori, tra cui i Persiani, decretarono il declino del monastero.

Oggi è di nuovo in attività e alcuni monaci hanno ricominciato ad abitare le grotte.

SVANETI

svaneti

Lo Svaneti occupa la parte occidentale del Caucaso Maggiore ed è caratterizzato da montagne tra i 3000 e i 5000 metri e da valli profonde.
Nella regione si trovano le cime più alte della Georgia. Inoltre lo Svaneti è la regione abitata più alta d'Europa.
La strada che collega Poti a Mestia è in buone condizioni e si snoda nel Caucaso Maggiore.

Gli spettacolari panorami competono con quelli della Strada Militare Georgiana, che porta a Kazbegi.
Mestia non è una città particolarmente interessante. Si sta preparando ad ospitare un maggiore numero di turisti, ora che la strada che la collega a Poti è stata risistemata.
Gli alberghi e l'ufficio del turismo organizzano trekking o fuoristrada per visitare la regione intorno a Mestia.
A circa 50 km dalla cittadina si trova la comunità di Ushguli, un gruppo di 4 villaggi raggiungibili con un mezzo 4×4, che ospitano una ventina di torri svan, poste sotto la tutela dell'UNESCO.

KAKHETI

kakheti

Il Kakheti è una regione collinare fortemente agricola.
Qui viene prodotta la maggior parte del vino georgiano ed è possibile visitare diverse cantine o degustare il vino nelle enoteche di Sighnaghi.
Dopo aver sentito parlare, per tutto il viaggio, del fatto che il vino fu inventato in Georgia, che la tradizione vinicola è plurimillenaria, ecc. ecc. è facile avere delle aspettative. In realtà il vino georgiano non può al momento competere con quello italiano e infatti il mercato a cui si rivolge è quello russo e asiatico.
La regione del Kakheti è ricca di luoghi storici interessanti, come la Cattedrale di Alaverdi, la graziosa cittadina di Sighnaghi, il Convento di Bodbe dedicato a Santa Nino e il monastero di Davit Gareja, situato a pochi passi dal confine con l'Azerbaigian.
Nel tornare a Tbilisi dal Davit Gareja i più intrepidi possono percorrere la strada orrenda che segue il confine e passa per Rustavi, un enorme polo industriale abbandonato, testimonianza dell'epoca sovietica e del periodo burrascoso attraversato dalla Georgia negli ultimi vent'anni.

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