Ho visitato il Kenya nel dicembre 2010.
Il Kenya è un paese ricco di destinazioni interessanti, dai safari nei numerosi parchi nazionali alle spiagge bianche sull'Oceano Indiano.
Il Kenya ha una discreta struttura turistica ed è davvero facile visitarlo.
In tutte le città ci sono numerose agenzie che organizzano trasferimenti, safari ed escursioni.
Con i trasporti pubblici si possono raggiungere tutte le cittadine della costa, spendendo pochissimo; le principali compagnie di pullman hanno uffici in cui è possibile prenotare, anche con lauto anticipo, una o più tratte.
Ci sono alcune compagnie aeree che collegano con voli giornalieri le città principali e le località turistiche più frequentate, con prezzi decisamente abbordabili.
Abbiamo anche viaggiato di notte sul treno da Nairobi a Mombasa, ma vale la pena di fare questa scelta solo se si è davvero appassionati di viaggi in treno.
L'inglese è la seconda lingua e tutti lo parlano, per cui è facile comunicare con i Kenyani.
NAIROBI
Nairobi, la capitale del Kenya, non è una città particolarmente interessante, ma si riesce comunque a trovare qualcosa da fare per uno o due giorni.
Nonostante Nairobi si sia guadagnata, a partire dagli anni '70, l'inquietante soprannome di Nairobbery, abbiamo girato tranquillamente lungo l'arteria principale, il Kenyatta Boulevard, sempre affollato da auto e pedoni.
In questa zona si trovano diversi negozi di sounvenir, dove bisogna contrattare strenuamente con i commessi per ottenere dei prezzi accettabili
A giorni alterni si tiene anche il masai market.
Il Museo Nazionale ci è piaciuto abbastanza.
Si divide in varie sezioni: la storia del Kenya, usi e costumi delle tribù kenyane, la fauna locale e i resti degli ominidi rinvenuti nella Rift Valley. Quest'ultima sezione rappresenta la parte più prestigiosa del museo.
Da Nairobi si possono fare escursioni per visitare la villa dove abitò Karen Blixen o il Giraffe Centre, impegnato nel ripopolamento di una specie di giraffa a rischio di estinzione.
MOMBASA
Mombasa è il principale porto del Kenya e la seconda città del paese.
E' collegata a Nairobi da una trafficatissima strada, percorsa da mezzi pesanti per il trasporto di ogni tipo di merce e da pullman di linea, che la percorrono in circa 8 ore.
Esiste anche un treno notturno tre volte alla settimana, ma implica un viaggio di circa 15-16 ore.
Mombasa si trova su un'isola, collegata alla terraferma da un ponte e dai Likoni Ferry, traghetti gratuiti che partono in continuazione.
Le principali attrattive di Mombasa sono il Forte Gesù, costruito dai portoghesi nel XV secolo, e la Città Vecchia, in cui si possono ammirare numerosi esempi di architettura swaili.
Da Mombasa si possono organizzare safari nello Tsavo National Park o raggiungere facilmente le varie località sulla costa.
In matatu abbiamo raggiunto Diani Beach; Malindi e Lamu sono rispettivamente a 2 e 6 ore di pullman da Mombasa.
MARE
Le spiagge della costa kenyana sono da tempo oggetto di un massiccio sfruttamento turistico.
Malindi e Watamu sono frequentate quasi esclusivamente da italiani, come si può facilmente capire dalle numerose pizzerie e ristoranti che si professano italiani e dal fatto che tutti i kenyani a contatto con i turisti (camerieri, beach boys, autisti) parlano italiano anche fluentemente.
L'isola di Lamu è molto diversa da Malindi.
A Lamu town ci sono un porto e un mercato molto affollati, che meritano almeno una visita.
La lunga spiaggia di Shela Beach, grazie alle correnti lungo il canale che separa l'isola dalla terraferma, soffre meno delle forti maree ed è abbastanza libera dalle alghe.
Diani Beach, a sud di Mombasa, offre anch'essa una bella spiaggia bianca e numerosi resort che si affacciano direttamente sul mare.
SAFARI
In Kenya ci sono vari parchi nazionali; i più famosi sono Masai Mara, Amboseli e Tsavo.
Lo Tsavo, diviso in Est e Ovest dalla ferrovia e dalla strada che collegano Nairobi e Mombasa, è frequentato dai turisti della costa.
I safari durano mediamente un giorno e mezzo e possono essere organizzati facilmente attraverso i pittoreschi (e un po' inquietanti) beach boys che affollano le spiagge di Malindi e Watamu.
La folla rumorosa di decine di turisti italiani, americani, inglesi, tedeschi e francesi che si accalcano davanti all'albero sotto cui si riposa un ghepardo rovina molto l'atmosfera del safari, che appare tutto tranne che "selvaggio".
Per fortuna il parco ha numerosi sentieri e gli autisti dei pullmini fanno attenzione a non viaggiare tutti insieme, nei limiti del possibile.
Si vedono numerosi animali e bei paesaggi africani, per cui i turisti ritornano abbastanza appagati dall'escursione.
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